Settembre 2020: cercate nuove strade
Siamo ormai ad estate inoltrata e come ogni fine ciclo siamo tentati, mai come in questo 2020, di fare i soliti bilanci generalmente pessimisti e poi di lasciarci andare alla deriva fra una fetta di cocomero e un Whatsapp di saluto a parenti, amici e conoscenti confidando nei buoni propositi per Settembre.
Gli immancabili buoni propositi diventano un po’ la nostra coperta di Linus; ci consolano e ci fanno sperare che al rientro dalle vacanze, tutti i nostri desideri e speranze si avvereranno magicamente: anno nuovo, vita nuova!!
Questi vecchi cari buoni propositi, alzi la mano chi non ne ha mai fatti, hanno generalmente vita breve, come si usa dire “come un gatto in autostrada”; infatti arrivano generalmente al massimo a Novembre. Poi presi dai mille impegni e scadenze finiscono insieme ai vorrei degli anni precedenti.
Come possiamo interrompere il circolo vizioso?
A questo punto ti starà venendo in mente:
“Non ero abbastanza motivato, non ho sufficiente forza di volontà, non ce la posso fare” “Il mio programma non era abbastanza rigido?” O ancora,” mi merito di stare come sto!!”
Se sono queste le frasi che ti sono venute in mente, abbiamo svelato l’arcano!!
L’arcano è il tipo di pensiero che ti ha accompagnato in tutto il processo, dalla ideazione alla formulazione fino alla messa in pratica degli ormai famosi buoni propositi.
Ti sei mai chiesto che influenza possono ricevere i comportamenti dai pensieri?
Il pensiero ha una forte influenza sulle emozioni e di conseguenza sui nostri comportamenti. Persone diverse, per esempio, possono avere pensieri diversi di fronte allo stesso evento, e di conseguenza, anche, reagire in modi totalmente diversi. Quindi non è l’evento che dà il via alle diverse reazioni, bensì il modo di interpretare lo stesso evento produce tali reazioni così differenti nelle varie persone. Le persone, spesso, sono convinte che gli eventi o le situazioni provochino direttamente le emozioni. Non valutiamo i nostri pensieri che intervengono prima delle emozioni.
Proviamo ad analizzare, ad esempio, una situazione tipo: abbiamo scritto una relazione di lavoro, e ci accorgiamo di aver commesso un errore nella stesura; non appena ce ne rendiamo conto, secondo il nostro modo usuale di valutazione ossia collegamento diretto evento-emozione, diciamo di provare ansia, irritazione o addirittura svalutazione e senso di colpa. Tra la prima e la seconda sequenza ci dimentichiamo, però, di tener conto di tutti quei pensieri o convinzioni formulate prima di definire l’emozione, cioè tutto quello che ci diciamo, anche attraverso un dialogo interno o sotto forma di un pensiero automatico della cui presenza nemmeno ci rendiamo conto, ad esempio “sono uno stupido. Il capo si arrabbierà molto e io perderò il posto”.
Invece secondo la teoria cognitiva sono i nostri pensieri che ci inducono a stare male; l’interpretazione della realtà, ciò che noi diciamo a noi stessi mentalmente sarebbe influenzato dalle esperienze precedenti, dalla nostra personalità, dall’opinione che noi abbiamo di noi stessi e dalle nostre aspettative.
Dobbiamo distinguere quindi tra un pensiero così detto funzionale e uno disfunzionale. Che cos’è un pensiero disfunzionale? Il pensiero disfunzionale è un pensiero prevalentemente controproducente; talvolta la persona riferisce il pensiero come esagerato nelle manifestazioni e nelle considerazioni; un pensiero disfunzionale non ti aiuta ad affrontare né ad ottenere ciò che vuoi né a farti sentire come vuoi. Che cosa differenzia il pensiero funzionale dal disfunzionale da un punto di vista cognitivo?
Il pensiero funzionale è realistico, logico, costruttivo e flessibile, a differenza del disfunzionale che è catastrofico, distruttivo o illogico.
A questo punto facciamo 2+2…
Se formuliamo i nostri propositi con pensieri controproducenti che lavorano in maniera sotterranea quasi sicuramente non arriveremo alla meta che ci siamo prefissati.
Facciamo in modo invece che i nostri propositi siano formulati secondo alcune caratteristiche:
1. Stabilire Un Obiettivo Realistico
Stabilire degli obiettivi eccessivamente ambiziosi, può compromettere la loro realizzazione nel lungo termine.
2. Organizzare un programma
È importante progettare un programma di “allenamento” che consente di ottenere dei risultati visibili. Stabilisci qual è il tuo obiettivo e successivamente stila una lista delle azioni necessarie per raggiungerlo. Secondo molte ricerche, il solo atto di visualizzare la realizzazione dei propri obiettivi, può incrementare le prestazioni.
3. Una volta stilato il vostro programma suddividetelo in sotto-obiettivi.
Quando si fa un programma per raggiungere un obiettivo troppo lontano nel tempo è molto facile che ci capiti di perdere di vista la meta. Avendo degli obiettivi intermedi sarà più semplice apprezzare i risultati senza stancarsi e perdere pazienza e motivazione.
4. Tenere traccia dei risultati e dei progressi
Puoi semplicemente annotare i progressi sulla tua agenda o se sei più meticoloso addirittura fare dei grafici che ti aiuteranno a cogliere i tuoi progressi in maniera più immediata…ma gli appunti basteranno…
5. È importante tenere alta la motivazione
Cerca di incentivarti ricordando i benefici che possono derivare dal raggiungimento dei tuoi obiettivi. Per motivarti, inoltre sono molto utili gli esercizi di visualizzazione dei propri obiettivi. Cerca di immaginarti realizzato e soddisfatto del tuo impegno. Inoltre un altro metodo per mantenere vivo l’impegno più a lungo è quello di gratificarsi ad ogni obiettivo intermedio raggiunto.
6. Cadere Nelle Vecchie Abitudini, e Imparare a Riprendersi
Gli scivoloni capitano a tutti. Non è necessario colpevolizzarsi eccessivamente per questo. Alcuni studi condotti hanno dimostrato che quando le persone ricadono occasionalmente nelle vecchie abitudini, si ritrovano in un circolo vizioso che tende ad abbassare notevolmente i livelli di autostima – spesso, infatti, le persone iniziano a rimuginare eccessivamente sul comportamento fallimentare e in questo modo aumentano la probabilità di ripeterlo in futuro. Al contrario, cercate di riflettere sui motivi che vi hanno portato ad assumere questo comportamento, in modo da sapere dove intervenire, per evitarlo nel futuro.
Questo è un primo articolo di una serie che ha come tema l’organizzazione; argomento, questo, che racchiude in se a sua volta molte tematiche con le quali ci confrontiamo nella vita di tutti i giorni. Pensiamo per esempio alla definizione della routine quotidiana per riuscire a portare a termine i nostri compiti e magari ritagliarci del tempo libero, oppure alle diverse tecniche di studio.
Quest’idea ha preso forma nel periodo di quarantena, durante il quale avendo tempo a disposizione, ho messo un po’ in discussione l’organizzazione che avevo sempre utilizzato per fare le cose. Così ho iniziato ad approfondire le mie conoscenze partendo da quelle che avevo acquisito e messo in pratica ai tempi dell’università ed ho scoperto un mondo interessante.
Spero che gli articoli che pubblicherò nelle prossime settimane su questo tema posso esservi utili.

Autrice: Dott.ssa Claudia Vincis
Psicologa e psicoterapeuta, creatrice di BeneficaMente