Una nuova scoperta: i Mandala

“Ogni mandala è unico ed irripetibile…
È l’espressione verbale di questo momento, di questo istante.”
Celina Emborg

Tempo fa, scorrendo i post di Facebook, ne ho letto uno di una mia collega che diceva che nella pausa tra una seduta e l’altra si prendeva a volte il tempo per colorare un mandala. Fare questo l’aiutava a rilassarsi e nel contempo a raccogliere le idee. 

All’epoca registrai l’informazione e la misi in uno dei tanti cassetti della memoria come un oggetto riposto che quando meno te l’aspetti ritrovi e ti ispira…

Così, visto che volevo sperimentare tecniche e metodi nuovi mi è tornato alla mete quel post e dal momento che non “prescrivo” ai miei pazienti niente che non sperimenti in prima persona sono andata ad acquistare un libro di Mandala. Ben 72 pagine traboccanti di figure dalle più semplici alle più complesse.

Ma cos’è un Mandala?

Il mandala è una figura geometrica molto antica che vediamo per la prima volta nei Veda, ossia gli antichi libri della religione Indù, e serviva ai mistici e religiosi per affrontare momenti di riflessione e solitudine.

La parola Mandala fa parte della lingua sanscrita e tradotta letteralmente significa “Cerchio” o ciclo e richiama la ciclicità dell’universo.

Il mandala viene realizzato generalmente in settimane o mesi e mesi di lavoro da parte dei monaci buddisti che solitamente lo realizzano con delle polveri colorate finissime che riversano su una superficie piana con dei piccoli imbuti.

Il mandala, creato dal nulla, una volta terminato viene cancellato. Questo perché il Mandala è simbolo di vita, e la vita termina e poi rinasce. Infine ciò aiuta a focalizzarsi sull’unico tempo che può essere vissuto ossia il presente.

Il potere terapeutico dei Mandala

Il primo ad introdurre i Mandala nella pratica terapeutica fu Carl Jung, che ne fece la scoperta durante il suo percorso interiore e definì i mandala come la rappresentazione simbolica delle emozioni.

Jung, inoltre, li riteneva rappresentazioni della mente che facilitano la concentrazione, la trasformazione e l’assimilazione di aspetti dell’inconscio. In altre parole, possiamo proiettare quello che proviamo e pensiamo nei mandala.

Carl Jung, studiando il legame tra il punto centrale e la psiche, fu il primo ad usare il potere terapeutico dei mandala per aiutare i suoi pazienti a ritrovare equilibrio, pace e coerenza. Diversi rami della psicologia parlano dei benefici dei mandala.

La psicologia transpersonale li considera un esercizio per stimolare la connessione profonda; la psicologia cognitivo-comportamentale li considera una risorsa per migliorare funzioni superiori quali la memoria, l’attenzione, la percezione e la coordinazione visuo-motoria.

Benefici dei mandala

Realizzare, disegnare o colorare dei mandala permette di accendere la fantasia dentro di noi, ci fa divertire e mettere da parte i pensieri negativi. Si tratta di una pratica creativa molto rilassante, grazie alla quale scaricare lo stress accumulato.

Tra i principali benefici psico-fisici derivanti dalla pratica con i Mandala abbiamo che:

  • Alleggeriscono la mente
  • Conducono ad uno stato di rilassamento psico-fisico
  • Riducono lo stress e l’ansia
  • Attivano l’emisfero destro del cervello e favoriscono la sincronizzazione cerebrale
  • Migliorano la creatività
  • Favoriscono la concentrazione
  • Aumentano la consapevolezza di se stessi (individuazione)
  • Migliorano la capacità di problem solving
  • Favoriscono l’intuizione e il sorgere di nuove idee
  • Portano in uno stato naturale di meditazione
  • Hanno effetto ordinatore sulla nostra psiche
  • Focalizzano l’attenzione sul “qui e ora”

I benefici che ho sperimentato in prima persona

Ho colorato il mio primo Mandala in un momento in cui mi appresto a chiudere l’anno lavorativo, visto che ormai solo pochi pazienti continuano con le sedute ad Agosto e il ritorno a casa finalmente si avvicina.

Un momento di stanchezza e soddisfazione ma soprattutto un tempo per raccogliere le idee e riflettere sul percorso fatto quest’anno e su quale strada intraprendere da Settembre. Scegliere cosa tenere e migliorare e cosa lasciar andare con gratitudine.

Colorare il Mandala mi ha aiutato a concentrarmi e a prestare un’attenzione più intensa ai dettagli. Mi ha permesso di mettere da parte i pensieri, quelli giudicanti sempre in agguato quando si tirano le somme di un anno di lavoro, e di far fluire la creatività; infatti mi sono venute delle idee su cui voglio lavorare per Settembre.

Quando ho finito avevo una sensazione di serenità e compiutezza.

Ho trovato una nuova pratica da consigliare ai miei pazienti.

Autrice: Dott.ssa Claudia Vincis

Psicologa e psicoterapeuta, creatrice di BeneficaMente

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